Costa di Sorrento, Amalfi e Pompei: Turismo di prossimità e turismo della clemenza

/Costa di Sorrento, Amalfi e Pompei: Turismo di prossimità e turismo della clemenza

Costa di Sorrento, Amalfi e Pompei: Turismo di prossimità e turismo della clemenza

Come più volte ribadito il settore turistico sarà l’ultimo a rimettersi in sesto dopo le fasi emergenziali dovute al coronavirus. Il comparto turistico che investe una vasta e variegata filiera di categorie avrà una serie di problematiche logistiche e tecniche di non facile risoluzione relative ai trasporti, alla sanificazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere, all’organizzazione tout-court di escursioni e servizi guida sino ai distanziamenti d’obbligo per il turismo balneare. Lo ripetevo da diversi lustri, ma oggi più che mai la.parola d’ordine nella riprogrammazione da parte degli agenti di. viaggio ed anche dei grandi tour-operator dovrebbe essere “diversificazione dell’offerta”. Ovvero va inteso che il mercato di più facile accessibilità per la stagione in corso e probabilmente anche per la prossima 2021 sarà quello nazionale se non addirittura quello regionale o interregionale (mi riferisco agli abitanti delle regioni limitrofe alla nostra). Ed ancor più nell’organizzazione meramente tecnica e logistica la parola d’ordine dovrebbe essere sparpagliamento, ovvero non creare grandi assembramenti e quindi potenzialità di contatti e contagi antropici. Già in condizioni normali i luoghi turistici più rinomati e gettonati della nostra regione come Capri, Pompei, Amalfi, Sorrento ed il centro storico di Napoli erano fin troppo saturi con conseguenti creazioni di file interminabili alle biglietterie, alle attese dei traghetti e dei posti di raccolta di autobus e di NCC. Quindi nasce quasi spontanea una riorganizzazione del turismo delle mete così dette minori e di quelle sconosciute ai più. E va considerato che questo frangente che i turisti stranieri saranno pochissimi o forse non ci saranno proprio in questo arco di tempo; quindi si potrà fare a meno dei nomi di grande richiamo che hanno sempre un po’ funzionato come specchietto per le allodole nella nostra regione. Sergio Fedele, infaticabile e lungimirante presidente ATEX lo ha battezzato TURISMO DI PROSSIMITÀ, ovvero il coinvolgimento di turisti corregionali a visitare luoghi semisconosciuti o addirittura sconosciuti della costa sorrentina, della costa amalfitana, dell’entroterra campano (Sannio, Irpinia, Cilento, Vallo di Diano, etc.). Magari sarebbe opportuno anche un intervento a supporto delle autorità comunali preposte ( assessorati turismo e cultura in primis) con una serie di iniziative che potrebbero essere gemellaggi tra comuni costieri e quelli dell’entroterra così da installare una ricettività ricambiata…. tanto per capirci una volta che una serie di piccoli gruppetti dal Sannio arrivi in costiera (esempio), sarà ricambiato da una serie di piccoli gruppetti che dalla costiera si recheranno in Sannio.

L’altra parola d’ordine dovrebbe essere TURISMO DELLA CLEMENZA, parola creata dal mio caro amico e noto paesologo scrittore poeta Franco Arminio; ovvero per le persone un po’ più riluttanti al turismo organizzato o ai pacchetti turistici l’intelligente suggerimento di recarsi nei luoghi all’apparenza più desolati e desolanti e che invece si rivelano luoghi di altissimo interesse antropologico, culturale e soprattutto di vera vacanza, nel senso più puro della parola ovvero di vuoto mentale e di mente vuota da problemi di ogni tipo. Arminio suggerisce si rendere sacro il luogo o almeno una piccola parte di esso e possibilmente di intrattenersi a parlare con gli anziani che generalmente vivono in quegli interessanti paesini dell’appenino centro-meridionale, la così detta Italia dell’osso. Quindi ci permettiamo di dare anche una serie di suggerimenti dopo sette lustri di attività come guida o accompagnatore turistico. Gli scavi archeologici di Oplontis sono tanto meravigliosi quanto bistrattati, il circuito dei Campi Flegrei con Cuma, Piscina Mirabilis, Terme di Baia, Serapeo e Anfiteatro Flavio di Pozzuoli é straordinariamente bello ed affascinante. Il museo didattico di Boscoreale che potrebbe essere accompagnato con visite ad agriturismi vesuviani. In costiera amalfitana si potrebbe pintate più sulla “montiera” e quella meno conosciuta (vallone delle ferriere, percorsi a piedi tra Ravello ed Atrani, i giri a piedi tra le terrazze di limoneti). Visitare una stupenda città come Benevento con la meravigliosa chiesa si lS. Sofia, l’arco di Traiano il museo del Sannio ed il teatro romano. I borghi dell’entroterra campano sono tanto belli quanto sconosciuti da quelli abbandonati come Romagnano al monte, Rosciano, S. Valentino, Apice vecchia ( o la mitica Craco seppure in Basilicata) a quelli ancora abitati come S. Agata dei Goti, Cerreto Sannita, Cervinara, Limatola e tantissimi altri. L’enogastronomia ha avuto un certo sviluppo e potrebbe essere un altro piccolo volano di sviluppo e crescita sostenibile in luoghi come Lettere, Vallesaccarda, Cicerale, Perdifumo, Trentinara e Taurasi a mio dire quest’ ultima un vero gioiello per gli enologi di tutto il mondo. Per ciò che riguarda invece il ricettivo locale della costa sorrentina vi é una variegata potenzialità di programmi da proporre valorizzare ed offrire. Vico Equense e Massalubrense con le frazioni collinari in meravigliose esposizioni panoramiche, Meta e Piano con i centri storici densi di bellezza, arte, storia e cultura e con degli androni e portoni mozzafiato. Ogni qual volta si apre un portone a Meta é una sorpresa e dietro vi é sempre una storia di grande ingegno, intraprendenza e ricchezza storica. Proprio qualche mese fa, io metese doc, ebbi un’ulteriore sorpresa in una masseria nascosta a via T. Astarita con un frantoio settecentesco intatto, una cucina contadino-padronale ottocentesca, con un palmento griffato 1841 e con una serie di aranceti e limoneti mozzafiato e con una casupola ove alloggiava la pastorella sordomuta che nella tradizione popolare avrebbe ritrovato la statua della Madonna del Lauro. Questi sono i posti da peoporre in questa fase mogia e triste della storia dell’umanità. Forse é questo lunico risvolto minimamente positivo nel settore turistico di questa tragedia epidemica globale: valorizzare sul campo con piccole presenze luoghi alternativi.

EUGENIO LORENZANO
guida e accompagnatore turistico

L’articolo Costa di Sorrento, Amalfi e Pompei: Turismo di prossimità e turismo della clemenza proviene da Positanonews.


Source: Positanonews

By | 2020-04-28T10:10:36+00:00 aprile 28th, 2020|Senza categoria|0 Comments

Leave A Comment